La rete CUCS

COORDINAMENTO UNIVERSITARIO PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO (CUCS)

Il Coordinamento Universitario per la Cooperazione allo Sviluppo (CUCS) si costituisce formalmente nel 2007 con un protocollo d’intesa a cui aderiscono attualmente più di 30 università italiane. Il CUCS si inserisce in un lungo e articolato processo di dialogo avviato tra il mondo universitario e la Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri e oggi aperto a tutto il Sistema Italia della Cooperazione allo Sviluppo.

Le università del CUCS ritengono di essere chiamate a coprire un ruolo innovativo e concreto nel potenziamento della cooperazione internazionale allo sviluppo. Profonda è la riflessione sulle direzioni verso cui ampliare i confini della missione accademica in termini di ricerca e di trasferimento di conoscenza o di tecnologia per allinearla alle nuove sfide globali. A livello mondiale, infatti, l’Agenda 2030 di sviluppo delle Nazioni Unite e i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile da essa declinati rappresentano sfide complesse e multidisciplinari che spronano gli attori della cooperazione a individuare differenti e sinergici ruoli per proporre strategie efficaci, efficienti, di impatto e ben validate attraverso processi di monitoraggio e valutazione solidi e trasparenti.

A queste considerazioni, si aggiunge a livello italiano, un nuovo contesto della cooperazione nazionale che, a partire dalla L.125/2014 apre un quadro di riferimento in cui il ruolo della cooperazione diventa elemento qualificante per l’intera politica estera del paese e dove al ruolo degli attori più tradizionali come le organizzazioni della società civile, la cooperazione territoriale e gli organismi internazionali si potrà affiancare quello di altre esperienze e competenze provenienti dal mondo universitario e della ricerca e dal settore privato.

In particolare il contributo che l’Università può offrire al Sistema della Cooperazione italiana è triplice:

  • Arricchire i percorsi formativi con nuove professionalità, sia in studenti italiani destinati ad un’attività (diretta o indiretta) nel mondo della cooperazione internazionale sia in studenti dei Paesi partner da preparare e specializzare nel nostro Paese e/o nel loro paese di origine in specifiche aree professionalizzanti. Questa urgenza formativa va intesa anche come risposta all’esigenza di dotare le economie dei paesi meno sviluppati di strumenti e politiche in grado di prevenire l’insorgere di crisi derivanti da shock esterni (economici, ambientali, politico-sociali). Uno dei modi per raggiungere questo scopo è l’implementazione ed il potenziamento dei programmi di interscambio già esistenti, mediante l’istituzione di borse di studio da offrire ai giovani dei Paesi partner per periodi di studio in Italia (congiunto con le università locali ove possibile) e ai nostri giovani che intendano impegnarsi nelle Istituzioni internazionali di cooperazione allo sviluppo.
  • Contribuire allo sviluppo e al rafforzamento di capacità istituzionali ponendo l’università in triangolazione con il settore pubblico e privato, valorizzando sia la creazione indigena di attività imprenditoriali/artigianali che il patrimonio di relazioni scientifiche internazionali già in atto. Le relazioni che le università hanno con analoghe istituzioni di alta formazione e ricerca in tutto il mondo rappresentano una rete inestimabile di conoscenza reciproca e di dialogo. Molti atenei italiani hanno contribuito e tuttora contribuiscono attivamente a formare la generazione di professionisti e dirigenti in molti Paesi partner. Tali azioni diventano volano di sviluppo per ulteriori future relazioni per il nostro Paese in ambito privato o pubblico.
  • Offrire la conoscenza maturata nelle rispettive discipline e mettere a disposizione avanzati strumenti di ricerca scientifica destinati a produrre innovazione per lo sviluppo e a elaborare metodi e modelli di valutazione degli interventi che siano allineati allo stato dell’arte delle buone pratiche internazionali. L’Università vanta una consolidata tradizione di cooperazione scientifica caratterizzata dal dialogo con gli interlocutori locali, in una prospettiva di apprendimento reciproco. In tal senso la ricerca scientifica diventa strumento per lo sviluppo e può essere utilizzata per innovare le pratiche della cooperazione e migliorarne l’efficacia, mediante l’elaborazione di modelli di sviluppo e di trasferimento tecnologico appropriati, partecipati e in grado di creare sviluppo autonomo. In secondo luogo l’Università può dare un valido contributo ad un’approfondita ed efficiente analisi dei risultati e dell’impatto degli interventi di cooperazione. In particolare gli atenei possono essere valutatori disponibili, competenti, istituzionali, in grado di assicurare un elevato grado di obiettività scientifica – nel quadro dei principi OCSE-DAC -, e possono mettere a punto, a seconda della tipologia di intervento o programma, le più appropriate e moderne metodologie di valutazione.

CUCS: Università partner

  1. Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia
  2. Politecnico di Milano
  3. Politecnico di Torino
  4. Università IULM di Milano
  5. Università IUAV di Venezia
  6. Università degli studi della Basilicata
  7. Università degli Studi di Bergamo
  8. Università degli Studi di Bologna
  9. Università degli Studi di Brescia
  10. Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  11. Università Commerciale Luigi Bocconi
  12. Università degli Studi di Ferrara
  13. Università degli Studi di Firenze
  14. Università degli Studi di Genova
  15. Università dell’Insubria
  16. Università degli Studi di Milano
  17. Università degli Studi di Milano-Bicocca
  18. Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
  19. Università degli Studi di Padova
  20. Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”
  21. Università degli Studi di Parma
  22. Università degli Studi di Pavia
  23. Università degli Studi di Siena
  24. Università degli Studi di Trento
  25. Università degli Studi di Torino
  26. Università degli Studi di Trieste
  27. Università degli Studi di Urbino
  28. Università della Valle D’Aosta
  29. Università di Verona
  30. Università Cà Foscari di Venezia
  31. Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
  32. Università degli Studi di Sassari
  33. Università di Napoli L’Orientale

La rete CUCS è aperta a candidature di nuovi membri.

CUCS : il database

Progetti e iniziative delle singole università della rete sono raccolti nel DaBaCu, il database della Cooperazione Universitaria promosso dalla DGCS-MAE e dedicato ai progetti di Cooperazione allo Sviluppo realizzati dalle università del CUCS. Il Data Base è in fase di aggiornamento.